di Stefano Terrabuoni
Trama
Un’infermiera che lavora in un ospedale da dieci anni è costretta per una cattiveria del suo capo a cambiare mansioni. Andrà in amministrazione e dovrà fare l’inventario in un reparto abbandonato che presto sarà ristrutturato. Nello svolgere questo compito trova in una stanza un paziente in riabilitazione abbandonato a se stesso. Cerca di capire chi è e perché sta lì. Dopo molte domande e altrettante telefonate riesce a trovare il bandolo della matassa e riesce anche a mandarlo via dall’ospedale, ma non finirà come crede.
Ambientazione
L’opera è ambientata nei seguenti ambienti.
Palestra: una grande sala che Umberto utilizza come palestra personale dove è presente una grande vetrata che dà sul parco (sul pubblico) A metà della stanza ci sono delle scatole di cartone che formano una specie di muro divisorio. Le scatole hanno tutte dei grossi fori rivolti verso il pubblico e dentro ci sono medicine, merendine ecc. Dietro le scatole ci sono due uscite: una da dove entra Cinzia, l’altra che dà nella camera da letto. Inoltre: una sedia, una scatola con dei pesi per fare ginnastica.
Ufficio: Una scrivania, un bancone che rappresenta l’ufficio di Nadia. È un angolo del palcoscenico che rappresenta il punto in cui si incontrano le due donne e dove lavorano sia Nadia che Federico.
Esterno: Alcune scene (pochissime) sono in un esterno generico (proscenio).
Personaggi
- Cinzia
è un’infermiera di un ospedale con una discreta anzianità. Non sta passando un bel periodo dal punto di vista personale e ora si aggiunge il mobbing aziendale. - Federico
è un collega di Cinzia anche lui nell’amministrazione, anche lui conosce Cinzia da tanto tempo. - Nadia
è una collega di Cinzia e si conoscono dal liceo, lei però lavora in amministrazione. - Umberto
è un paziente dimenticato in un’ala abbandonata dell’ospedale San giovanni. Fa ginnastica tutte le mattine, va avanti a barrette energetiche e aspetta che qualcuno gli dica che può uscire.
Durata
1 ora circa